Un processo lungo e travagliato per la morte di Agnese Longoni si è nuovamente slittato. La donna, molto conosciuta nella comunità per il suo ruolo di catechista, è stata investita da un’auto nel 2016 a Carate. Da allora, la vicenda si trascina ormai da sette anni e ha subito numerosi rinvii. Nonostante i trasferimenti del fascicolo da un ufficio all’altro, il processo per la morte di Agnese Longoni, che era volontaria presso la cooperativa sociale In-Presa, non è ancora iniziato. I familiari della donna, che non si sono costituiti parte civile ma hanno ottenuto un risarcimento, attendono ancora giustizia.
L’incidente è avvenuto la sera del 29 dicembre 2016, quando la donna è stata investita da un’Opel Corsa guidata da un uomo di Carugo (Como), oggi 57enne. La tragedia è avvenuta in viale Brianza, all’altezza della Baita degli Alpini, lungo una delle strade più trafficate che collega la statale Valassina alla Monza-Carate. Il procedimento processuale ha incontrato diversi ostacoli lungo il suo percorso. Inizialmente, il pubblico ministero incaricato del caso è stato trasferito in un’altra sede. Successivamente, è cambiato anche il giudice del dibattimento, passando dal tribunale penale a quello civile. Gli anni del Covid hanno ulteriormente rallentato il processo, così come la morte del consulente della Procura incaricato della perizia per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale.
Inoltre, la difesa ha sollevato la questione dell’inutilizzabilità dell’accertamento effettuato dalla procura sul telefonino dell’uomo al volante, a cui viene contestato di aver utilizzato il telefono mentre guidava (cosa negata dallo stesso). Gli esiti della perizia sarebbero stati copiati su supporti informatici difettosi. Anche la velocità del veicolo è stata messa sotto accusa. Tuttavia, la prescrizione del reato è ancora lontana.
In attesa che il processo possa finalmente entrare nel vivo, i familiari di Agnese Longoni continuano ad aspettare giustizia per la loro amata. Sperano che questa lunga e travagliata vicenda possa finalmente trovare una conclusione e che la responsabilità per la morte di Agnese venga accertata.