La Valmalenco è stata protagonista dell'”Euro mineral show” a Torino, una rassegna dedicata ai minerali, alle pietre preziose e all’oggettistica in pietra. La manifestazione ha coinvolto molti ragazzi e bambini in attività affascinanti sull’evoluzione dei grandi rettili, come il T. Rex, nella ricerca di reperti fossili in apposite vasche di terra e in una visita alle miniere con torcia e casco. Ma la parte scientifica più importante è stata dedicata alla sostenibilità ambientale, che in questo periodo riveste particolare importanza a causa dei nuovi materiali utilizzati per la produzione di energia.
Nel contesto della sostenibilità ambientale, la Provincia di Sondrio è stata la grande protagonista con la pietra ollare, che già in passato veniva estratta nella Valmalenco per la produzione di pentole. Questa lavorazione era molto importante alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX secolo, con la presenza di 42 torni attivi nella zona dell’Alpe Pirlo, Valle dei Giumellini, ma anche in altre aree come Val Brutta, Torre di Santa Maria e Sud Ovest della Motta di Caspoggio. Si distinguono nettamente le diverse ollari della Valmalenco: cloritescisto per la zona dell’Alpe Pirlo Valle dei Giumellini e talcoscisto per la zona della Val Brutta.
Oggi, a portare avanti questa rinomata attività, è rimasto Silvio Gaggi, che cerca di tramandare ai giovani questa antica arte. Durante l’evento sono stati esposti un trapano a corda di inizio Novecento appartenente a Silvio Gaggi, oltre a recenti creazioni. Come minerali del cloritescisto e talcoscisto sono state esposte rispettivamente una titanite bianca dell’Alpe Pirlo e una magnetite ottaedrica di Val Brutta.
Un altro minerale estratto nella Valmalenco è l’amianto, un materiale ignifugo resistente al calore e al fuoco. Purtroppo, i pericoli legati all’amianto hanno rallentato e poi fermato questa importante fonte di sostentamento per la popolazione della Valmalenco. Tuttavia, va sottolineato che l’amianto presente nella Valmalenco è a fibra lunga e quindi non è pericoloso per le vie respiratorie, a differenza di altre forme di amianto a fibra corta che sono nocive per la salute. Tra i minerali associati all’amianto, oltre a due grandi campioni di amianto fibroso, sono stati esposti importanti campioni di demantoide, la pietra simbolo della provincia di Sondrio, e di magnetiti.
Sempre in relazione all’amianto, è doveroso ricordare che la provincia di Sondrio ha dato i natali a Lena Perpenti, inventrice di un metodo per la filatura dell’amianto per la produzione di indumenti ignifughi, guanti e casacche da pompiere in particolare.
La Valmalenco è un vero e proprio museo a cielo aperto, con una miriade di incredibili tesori minerali che vengono esaminati con attenzione dal Museo di Lanzada, dal MuMiVV di Sondrio e dalle collezioni private di E. Donati e G. Schenatti, grazie alla passione instancabile del collezionista Mauro Boccardi, presidente dell’Istituto valtellinese di Mineralogia “Fulvio Grazioli APS”.