Nella serata di Santo Stefano, Alessio Citron, un artigiano marianese di 35 anni, ha compiuto un gesto molto pericoloso. Armato di un coltello e con il volto coperto da un passamontagna, ha minacciato due stranieri che camminavano lungo la strada, chiedendo loro di consegnare i soldi. Fortunatamente, le vittime sono riuscite a scappare e hanno allertato i carabinieri. Il sospettato, cercando di fuggire, ha però avuto un incidente con l’auto ribaltandosi in un fossato. È stato quindi arrestato e accusato di tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
Le vittime erano un giovane di 23 anni originario del Bangladesh e un pakistano di 33 anni, cameriere di professione. Mentre passeggiavano lungo via Como, sono stati avvicinati da Citron che, sceso dalla sua Fiat Panda, li ha minacciati con il coltello chiedendo loro i soldi. I due sono riusciti a fuggire a piedi, ma il rapinatore ha deciso di inseguirli con la sua auto. Fortunatamente, i fuggitivi hanno avvistato un’auto dei carabinieri di Mariano Comense e li hanno fermati per raccontare loro l’accaduto.
I carabinieri hanno quindi iniziato un inseguimento ad alta velocità, durante il quale il sospettato ha bruciato semafori e superato i limiti di velocità. Dopo diversi chilometri, la Panda è finita fuori strada e si è ribaltata in un fossato. Nonostante l’incidente, Citron è uscito illeso ma è stato arrestato con le manette ai polsi. All’interno dell’auto, i carabinieri hanno trovato il coltello e il passamontagna.
La Procura ha già richiesto la convalida dell’arresto in carcere per Citron, contestando le accuse di tentata rapina e resistenza. Questo episodio, avvenuto durante le festività natalizie, ci ricorda che non tutti sono animati dallo spirito di bontà e solidarietà, ma che ci sono ancora persone disposte a commettere azioni illegali. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che episodi del genere non restino impuniti.