Il 10 settembre 2022, un giovane valposchiavino è stato gravemente ferito da un colpo di fucile sparato da un cacciatore valtellinese a Lughina, al confine italo-svizzero. Dopo giorni di coma, il giovane è riuscito a riprendersi. Inizialmente, sembrava che il caso fosse di competenza italiana, ma gli inquirenti svizzeri hanno preso il caso in mano e avviato un procedimento contro il cacciatore.

Il cacciatore dovrà rispondere di tentato omicidio intenzionale, mentre la Procura di Sondrio aveva precedentemente archiviato il caso. La magistratura cantonale ha confermato la propria competenza territoriale e ha effettuato un’ispezione sul luogo dell’accaduto per ricostruire l’accaduto con precisione.

Le prove raccolte, come le macchie di sangue della vittima trovate in territorio svizzero e la testimonianza di un altro cacciatore, hanno portato il Tribunale cantonale a emettere un’ordinanza confermando la competenza della Procura grigionese. Nonostante la richiesta della Procura retica di gestire il procedimento, il Tribunale cantonale ha deciso di agire poiché la Procura sondriese aveva archiviato il caso per motivi formali.

La Procura grigionese può ora procedere con l’inchiesta, salvo eventuali ricorsi al Tribunale federale. La vicenda, che sembrava essere di competenza italiana, si è quindi trasformata in un caso giudiziario che coinvolge entrambi i paesi.

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