Un altro tentativo di suicidio è avvenuto nel carcere di Torre del Gallo a Pavia, a soli venti giorni dalla tragica morte del trapper Jeffrey Jordan Baby. Questa volta è stato un detenuto nordafricano di 42 anni a cercare di togliersi la vita impiccandosi nella sua cella, ma è stato fortunatamente salvato in extremis dagli agenti della polizia penitenziaria. Attualmente lotta per la vita in condizioni disperate all’ospedale San Matteo.

Questa nuova tragedia mette ancora una volta in evidenza le gravi criticità esistenti all’interno del carcere di Torre del Gallo. Il sovraffollamento costante, che vede attualmente 650 detenuti in un carcere progettato per ospitarne 515, contribuisce al deterioramento delle condizioni di vita e all’aumento dei casi di disperazione e violenza tra i detenuti.

Le associazioni sindacali dei poliziotti penitenziari hanno sollevato la questione delle risorse insufficienti a disposizione del personale e la necessità di una maggiore attenzione e supporto per i detenuti in difficoltà. L’incontro fissato per la settimana prossima tra sindacati e la direttrice della casa circondariale è solo il primo passo verso la risoluzione di una situazione sempre più critica.

Il tasso di suicidi in carcere è allarmante, con dieci morti per suicidio registrati dall’inizio del 2021 ad oggi. Il caso di Jeffrey Jordan Baby ha scosso l’opinione pubblica, con la famiglia che non accetta la tesi del suicidio e ha richiesto un’indagine per omicidio colposo. È necessario un intervento urgente e una riflessione approfondita sulle politiche penitenziarie attuali per evitare ulteriori tragedie all’interno delle mura di Torre del Gallo.

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