La tragedia che si è consumata ieri a Varese ha scosso profondamente l’intera comunità. Un uomo armato di coltello ha ucciso l’ex suocero e ferito gravemente l’ex moglie, causando un dolore inimmaginabile. Le indagini hanno rivelato che il sospettato, Marco Manfrinati, potrebbe aver compiuto questo gesto estremo a causa della paura di non poter più vedere il figlio a causa del procedimento per stalking a suo carico. Questa terribile vicenda era stata preceduta da episodi di maltrattamenti e atti persecutori, che avevano già destato preoccupazione nella famiglia coinvolta.
La madre della vittima, Marta Criscuolo, ha raccontato la terribile esperienza vissuta dalla sua famiglia a causa del comportamento violento di Manfrinati. Le autorità avevano già emesso provvedimenti di divieto di avvicinamento, ma sembra che non siano stati sufficienti a evitare il peggio. La donna ha sottolineato la necessità di proteggere la figlia a tutti i costi, purtroppo troppo tardi per evitare la tragedia.
Ora Marco Manfrinati si trova in carcere e dovrà rispondere di omicidio e tentato omicidio. Il suo avvocato ha dichiarato di sperare in una possibile collaborazione per far luce su quanto accaduto. Resta il dolore e lo sgomento di fronte a una vicenda così drammatica, che poteva e doveva essere evitata. La speranza è che da questo tragico episodio possano scaturire riflessioni profonde sulla prevenzione della violenza domestica e sulla tutela delle vittime.