Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, due imprenditori che sembravano gestire cantieri edili in modo regolare, sono stati arrestati per la loro presunta vicinanza al clan mafioso dei “Barcellonesi”. L’indagine condotta dalla Dia di Milano ha portato alla loro custodia cautelare, emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda. I due imprenditori sembravano avere una società con sede a Milano e lavoravano in appalti, compresi quelli pubblici, in tutta Italia. Tuttavia, dalle intercettazioni emerge che utilizzavano “improvvisati ‘attori’, nel ruolo di operai” per simulare la presenza di dipendenti nei cantieri, evitando così controlli indesiderati.

Questo episodio, insieme ad altri casi di simulazione sui cantieri, fa parte di un’inchiesta più ampia che ha portato anche al sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro e a perquisizioni in diverse città italiane. I due imprenditori sono stati accusati di consentire l’operatività di realtà imprenditoriali legate a Cosa Nostra, in particolare al clan dei “Barcellonesi” operante nella provincia di Messina. Si sospetta che abbiano partecipato a condotte fraudolente per ottenere appalti pubblici, anche finanziati con fondi del Pnrr, e che abbiano intestato fittiziamente società per eludere le misure interdittive delle autorità.

Inoltre, i due imprenditori avrebbero tentato di aggiudicarsi una gara per la realizzazione di un parcheggio interrato a Livigno per un valore di oltre 28 milioni di euro, bandita da Infrastrutture Milano Cortina 2026. L’inchiesta ha portato all’arresto dei due imprenditori per intestazione fittizia aggravata dall’aver agevolato la mafia. La complessa attività investigativa è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Milano e ha coinvolto la Guardia di Finanza e la Dia.

Questa vicenda mette in luce ancora una volta il problema dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore edile e l’importanza di contrastare ogni forma di connivenza tra imprenditori e mafia. La lotta alla corruzione e alla criminalità deve essere una priorità per garantire la legalità e la trasparenza nel mondo del lavoro.

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