Il Comune di Pavia ha deciso di sospendere l’uso del taser da parte degli agenti della Polizia Locale, scatenando una vera e propria battaglia tra l’amministrazione e i sindacati. La decisione è stata comunicata durante un incontro in Prefettura tra le organizzazioni sindacali, l’assessore alla sicurezza e il comandante della Polizia Locale. Il sindaco Michele Lissia ha annunciato che verranno assunti nuovi agenti per aumentare le pattuglie in strada e garantire maggiore sicurezza alla città.

La revoca del taser rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla precedente amministrazione, che aveva introdotto il dispositivo. Lissia ha sottolineato l’importanza della prevenzione e del presidio del territorio per contrastare il disagio sociale, preferendo utilizzare altri strumenti per garantire la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, i sindacati hanno annunciato proteste come il blocco degli straordinari e uno sciopero in risposta alla decisione dell’amministrazione.

La tensione tra il Comune e i rappresentanti sindacali è alta, con il prefetto chiamato a mediare la situazione. Mentre alcuni sindacati sono determinati a continuare la lotta per il reintegro del taser, l’assessore Faldini ha ribadito la sua posizione a favore della prevenzione del disagio sociale. Le opposizioni hanno criticato la decisione del Comune, definendola “ideologica” e “sbagliata”, mentre l’ex vicesindaco Bobbio Pallavicini ha accusato Faldini di essere “ostaggio della sinistra”.

La questione del taser divide la città di Pavia, con posizioni contrastanti tra i sindacati, l’amministrazione comunale e le opposizioni. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse parti coinvolte.

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