Maria Grazia Cutuli, una giornalista coraggiosa uccisa in Afghanistan nel 2001, è ricordata come una professionista appassionata e determinata. Il suo racconto della città di Kabul, definita come una città di spie e di miseria, riflette la sua dedizione nel raccontare la verità anche in situazioni pericolose. Cutuli, nata a Catania nel 1962, ha iniziato la sua carriera giornalistica in Sicilia, per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate nazionali.
Il suo tragico destino si è compiuto durante un agguato in Afghanistan, quando insieme ad altri giornalisti è stata brutalmente uccisa da un commando armato. L’attentato è avvenuto in pochi minuti, lasciando un segno indelebile nel mondo del giornalismo e della libertà di stampa.
Il racconto dell’autista che ha assistito all’agguato descrive una situazione di paura e confusione, con i giornalisti che vengono colpiti senza possibilità di difesa. La morte di Maria Grazia Cutuli è stata una perdita enorme per il giornalismo italiano e internazionale, e il suo coraggio e la sua passione resteranno sempre un esempio per tutti coloro che lavorano nel settore.
Nonostante la sua vita sia stata tragicamente interrotta, il suo lavoro e il suo impegno nel raccontare la verità rimangono un’eredità preziosa per tutti coloro che credono nell’importanza della libertà di stampa e della ricerca della verità. Maria Grazia Cutuli resterà per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di leggere le sue straordinarie storie.