Le estorsioni aggravate dal metodo mafioso sono un grave reato che coinvolge spesso imprenditori e aziende che operano in settori particolarmente competitivi. È il caso di Giuseppe De Marte, arrestato su richiesta del pm della Dda di Milano Pasquale Addesso, per favorire l’attività della moglie nel settore dei trasporti di merce in Lombardia.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato alla luce tentate estorsioni nei confronti di un imprenditore originario di Seminara (Reggio Calabria), ma anche alla notifica di decreti di amministrazione giudiziaria nei confronti di due società: la Scatolificio Deles spa con sede a Origgio (Varese) e la Deles Imballaggi speciali srl di Milano.

L’arrestato, avvalendosi della fama “criminale” della sua famiglia, riusciva a esercitare pressioni e minacce sulle vittime, facendo leva sulle sue presunte connessioni con la ‘ndrangheta. Queste azioni estorsive hanno permesso alla società assegnataria di fatturare oltre 8 milioni di euro, ottenendo un ingiusto vantaggio patrimoniale attraverso l’affidamento esclusivo delle commesse di trasporto.

Le indagini, avviate nel febbraio 2024 dai militari di Gallarate e sviluppate fino all’ottobre scorso dal Nucleo investigativo di Monza Brianza, hanno evidenziato come le pressioni esercitate da De Marte abbiano violato criteri di economicità e concorrenzialità, favorendo l’azienda della moglie a discapito della concorrenza.

Le estorsioni aggravate dal metodo mafioso rappresentano un grave reato che non solo danneggia le vittime dirette, ma compromette anche la corretta concorrenza nel mercato. È importante che le autorità competenti agiscano con fermezza per contrastare fenomeni criminali di questo genere e tutelare gli imprenditori onesti e le aziende che operano nel rispetto delle regole.

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