Il pompiere Enrico Vergani, accusato di corruzione, e il comando di Monza
Il vigile del fuoco Enrico Celestino Vergani, 57 anni, di Carate Brianza, è stato accusato di corruzione e abuso di potere. Secondo quanto riportato dalla Procura di Monza, Vergani avrebbe utilizzato il suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori e regali come buoni benzina e catene da neve per le proprie auto. Inoltre, avrebbe intascato beni appartenenti al Comando provinciale di Monza, dove prestava servizio.

Attualmente Vergani si trova ancora in carcere, mentre la moglie, accusata di riciclaggio, ha visto revocata la misura degli arresti domiciliari. Gli arresti sono scattati lo scorso 5 dicembre per corruzione, insieme all’imprenditore Sergio Fortini di Manerba del Garda. Altri coinvolti sono l’imprenditore Martino Longoni di Giussano e la moglie di Vergani, Mariangela Braggiato.

Le accuse vanno da induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa. Fortini è stato scarcerato per motivi di salute, mentre Longoni è tornato in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia con il gip.

Vergani si è già sottoposto ad un lungo interrogatorio in Procura e i suoi difensori potrebbero presentare una richiesta di scarcerazione per ottenere gli arresti domiciliari, dopo la conclusione delle indagini preliminari.

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