La situazione attuale della Villa Olmo è davvero surreale. Ricordo quando da bambino le aiuole erano ben curate, con una recinzione verde ondulata e fiori colorati. Ogni aiuola aveva un cartello di divieto che nessuno osava ignorare. Oggi, invece, sembra che le regole non siano più rispettate. La gente si comporta come se il parco fosse un giardino pubblico, facendo ciò che vuole senza temere conseguenze.
Ci troviamo quindi ad un bivio: dobbiamo decidere se accettare tutto, incluso il barbecue, e lasciare che il giardino del nostro gioiello neoclassico vada in rovina, oppure ripristinare le regole di un tempo. Mi rivolgo al sindaco, che in passato ha difeso con fermezza Villa Olmo dagli abusi, sostenendo che i turisti potrebbero deludersi se trovassero il giardino chiuso. Ma come reagirebbero se trovassero un mix tra un lido e un campetto da calcio davanti alla villa, con camper parcheggiati e tavolini per cene improvvisate?
Le soluzioni sono semplici, ma se non le applichiamo è perché sembra che il decoro della città non ci interessi più. Dobbiamo agire ora per preservare la bellezza di Villa Olmo e garantire che sia un luogo rispettato e ben tenuto per tutti.