Un dipendente modello di una pizzeria di via Garibaldi a Bergamo è stato arrestato per apologia di delitti e associazione con finalità di terrorismo internazionale. Il giovane, che era stato segnalato dall’Aise, aveva manifestato idee radicali e violente su social media e in conversazioni con altri soggetti. Le forze dell’ordine hanno agito dopo aver ascoltato una telefonata in cui il ragazzo parlava di atti terroristici, come colpire preti o mettere bombe sotto le auto dei colleghi.
Il giovane, di origine irregolare e con un permesso di soggiorno per motivi di lavoro prossimo alla scadenza, lavorava nella pizzeria da un anno e il suo datore di lavoro voleva assumerlo a tempo indeterminato per il suo impegno. Tuttavia, le autorità hanno scoperto che il ragazzo aveva idee violente e pericolose, manifestate anche in telefonate inquietanti in cui minacciava di attentati.
Ora sarà necessario capire se si trattava solo di millanterie o se il giovane aveva intenzioni reali e fattibili di compiere atti terroristici. La sua arresto ha scosso la comunità e ha messo in luce la necessità di monitorare attentamente comportamenti sospetti e idee radicali che possono sfociare in azioni violente.