Il cedro del Libano di via Cantù a Cassano Magnago, con i suoi oltre 200 anni di vita, ha resistito ad un fulmine che lo ha colpito martedì notte. L’albero, che si trova nel cortile della Comunità Emmanuel, è alto trenta metri e ha un diametro di sette. Nonostante il fulmine abbia causato una ferita su un lato del tronco e abbia staccato una scheggia di tre metri di altezza, il cedro sembra reggere alla prova. L’assessore Massimo Zaupa lo definisce l’abitante più vecchio di Cassano Magnago, ma probabilmente è anche l’essere vivente più vecchio della città.

La Comunità Emmanuel è ospitata dal 1994 in una storica villa con parco, la Villa Bruschi-Falgari, che si estende tra via Cantù, don Gnocchi e don Milani e comprende diversi alberi di grande valore. Il cedro è uno dei due alberi cassanesi di valore monumentale (anche l’altro è un cedro, in via 4 novembre angolo via Dante) inseriti nell’apposita lista di Regione Lombardia. La destinazione a fini caritativi della villa ha preservato una parte del parco, che un tempo era sottoposto a vincolo e non poteva essere costruito.

Non solo un albero, ma un simbolo della storia e della natura di Cassano Magnago, che con la sua robustezza dimostra di poter resistere alle difficoltà. Grazie alla Comunità Emmanuel, il cedro del Libano di via Cantù è ancora oggi un punto di riferimento e di bellezza per la città.

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