Aggressioni agli operatori sanitari: l’allarme dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia

L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha dichiarato senza mezzi termini che è ora di dire basta. Secondo lui, o arriva l’esercito o si chiudono i pronto soccorso a causa delle continue aggressioni ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari. Queste aggressioni, definite inammissibili, inconcepibili e indecenti, sono diventate troppe e rappresentano una vergogna per la società.

Bertolaso sottolinea che è ingiusto che i cittadini debbano attendere ore per ricevere cure urgenti al pronto soccorso e si impegna a ridurre i tempi di attesa. Tuttavia, ciò non giustifica in alcun modo le aggressioni e gli insulti verso il personale medico e sanitario che lavora in condizioni spesso disagiate e faticose. L’assessore fa notare che se l’esercito presidia i consolati e altri obiettivi sensibili con l’operazione “Strade sicure”, perché non prevedere lo stesso servizio davanti agli ospedali?

Il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari è in crescita e sottostimato, come afferma l’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario. Solo in Lombardia sono state registrate circa 60.000 aggressioni in tre anni, dal 2019 al 2021. In tutta Italia, ogni anno si contano circa 1.600 casi di violenza fisica.

Bertolaso afferma che i medici e gli infermieri vanno a lavorare con la paura di subire aggressioni e non può accettarlo. Se non verranno ascoltati, si arriverà alla chiusura dei pronto soccorso e le persone dovranno rivolgersi ai commissariati e alle stazioni dei carabinieri per ricevere cure. Questa situazione non è civile, né giusta, né tollerabile.

Recentemente, a Milano, un giovane medico è stato colpito senza motivo dal figlio di una paziente e a Napoli una donna ha preso a schiaffi un’infermiera. Questi sono solo alcuni esempi delle violenze che avvengono negli ospedali.

Bertolaso chiede al governo di garantire maggiore sicurezza negli ospedali, considerandoli strutture di priorità nazionale. Se il governo non è in grado di fornire queste certezze, allora si devono assumere vigilantes negli ospedali. Il personale medico, infermieristico e sanitario è lì per salvare vite, non per subire minacce o insulti. È fondamentale che possano svolgere il proprio lavoro in tranquillità.

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