Il mistero della morte di Arianna Zardi continua a tormentare la sua famiglia e gli investigatori. Dopo 22 anni, il gip Guido Salvini ha deciso di riaprire il caso, evidenziando alcune incongruenze nelle indagini precedenti. In particolare, si è soffermato sulla borsetta di Arianna, trovata sul parapetto di un ponte, e sulla mancanza di prove che collegassero l’originario indagato ai suoi effetti personali.

Il gip ha sollecitato nuove indagini, tra cui la comparazione dei profili biologici trovati sugli slip di Arianna con quelli delle persone che facevano parte della sua cerchia di conoscenti. Tuttavia, queste indagini non hanno portato a nessun risultato significativo. Dopo tutto questo tempo, ci si chiede ancora chi possano essere gli “altri soggetti” che si trovavano con Arianna poco prima della sua morte e che hanno maneggiato la sua borsetta.

Il gip Salvini ha sottolineato l’importanza di indagini più approfondite, come dimostrato nel caso di Yara Gambirasio, che potrebbero portare a risultati significativi. La famiglia di Arianna continua a cercare la verità e a chiedere giustizia per la sua morte. Sperano che, passo dopo passo, la verità verrà alla luce.

Questa storia ci ricorda l’importanza di non dare mai per scontate le indagini e di continuare a cercare la verità, anche dopo tanti anni. Solo così si potrà fare giustizia per Arianna e per tutte le altre vittime di crimini irrisolti.

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