Al processo per il motociclista di Osio Sotto morto a Montello, il 30 ottobre 2022, si è verificato uno scontro tra le consulenze sulla vettura Bmw che arrivava in senso opposto e che ha colpito il motocilista.

L’imputato, Vittorio Belotti, ammette di aver cercato di spingerlo e di aver visto con la coda dell’occhio che stava cadendo. Tuttavia, respinge l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla guida sotto l’effetto di cocaina.

Belotti sostiene di aver mancato una precedenza alla rotatoria e di aver avuto una discussione con il motocilista alla rotonda precedente al semaforo. Successivamente, al semaforo rosso, il motociclista avrebbe battuto sul vetro della sua auto e Belotti, spaventato, avrebbe abbassato leggermente il vetro. Belotti sostiene di aver chiesto scusa al motociclista e di non ricordare cosa quest’ultimo avesse urlato.

Il problema si è verificato dopo la ripartenza al semaforo, quando le telecamere non hanno ripreso per problemi tecnici. Secondo l’accusa, Belotti avrebbe speronato il motociclista facendolo cadere. Tuttavia, Belotti racconta una versione diversa, affermando di essere andato avanti dopo il verde e di essersi avvicinato al motociclista per chiedere perché avesse dato un calcio alla sua macchina. Durante l’approccio, Belotti afferma che il motociclista avrebbe alzato la gamba e si sarebbe sbilanciato, causando il contatto tra i due veicoli.

Successivamente, la moto è caduta e ha continuato a strisciare sull’asfalto, mentre il motociclista è rimasto in mezzo alla carreggiata. Belotti afferma di non essersi fermato perché spaventato e di aver pensato che i motociclisti che urlavano contro di lui fossero in gruppo. Nel frattempo, una Bmw proveniente dalla direzione opposta è riuscita ad evitare la moto, ma non il motociclista, provocando il suo investimento.

Un punto cruciale nel processo è se l’auto Bmw avrebbe potuto o meno evitare il motociclista. Secondo l’ingegnere Paolo Panzeri, per l’accusa, l’auto non avrebbe potuto evitare il motociclista a meno che non stesse guidando a una velocità inferiore a quella consentita. Tuttavia, l’ingegnere della difesa, Luigi Fiumana, sostiene che l’auto Bmw non sarebbe apparsa nell’area dell’incidente se stesse andando a 50 chilometri all’ora.

Ci sono anche discussioni sulle evidenze dei calci alla macchina di Belotti e sui segni sulla portiera della sua auto. Alcuni consulenti affermano che non ci sono evidenti segni di pedate, nonostante il motociclista indossasse degli stivali rinforzati da motociclista.

Il processo continuerà fino al 13 novembre, quando le parti concluderanno le loro argomentazioni, e la sentenza sarà emessa il 27 novembre.

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