Sant’Angelo si prepara a dare l’ultimo saluto a Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta domenica scorsa sulle rive del Lambro. Lunedì mattina è atteso l’arrivo della salma direttamente in basilica, dove a partire dalle 10 si terranno le esequie. Anche se è stato richiesto, non ci sarà il lutto cittadino per “rispetto al dolore privato della famiglia”.
I giornalisti non ci sono più sotto le finestre della pizzeria Le Vignole. L’interesse mediatico si è spostato su altre vicende e Sant’Angelo vive delle ore di maggior riflessione. La città ha risposto alla tragedia stringendosi a protezione della famiglia da una parte, cercando di rispettarne la volontà di silenzio, e attaccando in maniera forte i media dall’altra, forse anche a caccia di un colpevole in una vicenda che è apparsa a tanti senza senso. E proprio la ricerca di un senso continua, nelle chat e nei bar cittadini, provando a interpretare gesti, parole e umori di Giovanna, un chiacchiericcio sul disagio che ancora provava per la tragica scomparsa del fratello nel 2011, ma un chiacchiericcio sommesso e sottovoce, perché l’enormità dei fatti impone a tutti la discrezione. Sono un po’ i modi con cui Sant’Angelo ha cercato di proteggere una persona che, conosciuta o meno, benvoluta o meno (e Giovanna era conosciuta e benvoluta da tanti), era parte della comunità.
Ora che sono fissati i funerali, la città sembra voler voltare pagina. La settimana prossima sono già programmati degli incontri pubblici, nei bar si torna a parlare di sport, e tra poco forse di elezioni. Ma c’è ancora come un pudore a discutere di altro perché tutto sembra ancora futile rispetto ai fatti degli ultimi sette giorni, la celebrazione mediatica, poi il dubbio e la gogna social, fino alla tragica conclusione di domenica sulle rive del Lambro. E sui social, che tanta parte hanno avuto in questa tragedia, si continua ancora a parlarne. Ieri diversi chiedevano se lunedì fosse previsto il lutto cittadino, e una richiesta formale è stata depositata in Comune ieri mattina.
Ma l’indicazione in arrivo dalla casa comunale va in direzione opposta: “Al netto di ulteriori valutazioni, l’orientamento è quello di non dichiarare il lutto cittadino – fanno sapere dal Comune -. La vicenda, tristissima e dolorosissima per la famiglia e per l’intera comunità, ha già avuto una sovraesposizione mediatica molto forte, forse eccessiva, e in segno di rispetto per il dolore privato della famiglia non si ritiene opportuno dare nuova enfasi al momento dell’ultimo addio”. Insomma, l’auspicio, anche dal Comune e dal commissario, è che sulla vicenda cali il sipario e che il funerale sia l’occasione per fare scendere il silenzio dovuto per rispetto al dolore privato, un ultimo abbraccio per salutare una persona che per Sant’Angelo tanto aveva fatto e che se ne è andata in modo tanto tragico e inatteso. Modalità su cui comunque continuerà a lavorare per togliere ogni velo di dubbio la Procura della Repubblica di Lodi presso la quale è aperto un fascicolo di indagine per istigazione al suicidio, per ora contro ignoti.