Lorenzo Brambati, conosciuto come Paolo, l’eremita della Vernavola, è stato ricordato come un grande signore. Domenica 12 marzo è stato ritrovato morto in una baracca del parco in zona Mirabello e il suo funerale si è tenuto nella chiesa del quartiere. La diocesi di Pavia ha sostenuto tutti i costi del funerale e con la sua omelia il vescovo Corrado Sanguineti ha invitato a una riflessione: «Chiediamo perdono al Padre se non siamo stati capaci di evitare la sua morte, avvenuta nel silenzio e nella solitudine di una baracca».

All’ultimo saluto erano presenti una cinquantina di persone, tra parroci e conoscenti, e la famiglia di Brambati, con la sorella Maria Giovanna e il nipote Gino. Anche l’amica di famiglia Mariarosa Danioni ha ricordato l’eremita come una persona mite, discreta e gentile, amante delle parole crociate.

La solidarietà ha accompagnato l’ultimo saluto di Lorenzo Brambati: oltre alla diocesi di Pavia, anche il fiorista Fiocco Bianco ha donato i fiori sulla bara. La società Gemma, che si è occupata delle esequie, ha voluto rendere giustizia a questa vita che se ne va, sostenendo che Brambati se ne va con la stessa dignità di tutti gli altri. Una bella dimostrazione di affetto, che ha commosso tutti coloro che hanno presenziato al funerale.

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