Il traffico internazionale di stupefacenti continua a essere un problema serio in Italia. Nel 26 aprile 2023, ben 30 persone sono state arrestate in diverse zone del paese, tra cui Milano, Pavia, Varese, Sassari e Catania. I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano e del locale ROS – Reparto Anticrimine – insieme al Comando Polizia Penitenziaria presso la Casa di Reclusione di Milano-Opera, hanno lavorato duramente per portare a termine queste operazioni.

Le persone arrestate sono state accusate di vari reati, tra cui associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, riciclaggio, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. Le indagini sono state avviate nel 2019 e hanno portato alla luce una rete per il traffico di sostanze stupefacenti, con vere e proprie piazze di spaccio, all’interno dell’istituto penitenziario di Opera (MI), con il coinvolgimento di familiari dei detenuti.

Gli arrestati sono stati coinvolti anche in attività internazionali, con diramazioni in Spagna. In particolare, due dei membri arrestati risultano essere gli organizzatori delle spedizioni della droga verso il territorio italiano, ai quali gli acquirenti facevano pervenire dall’Italia, mediante corrieri, il denaro necessario al pagamento dei carichi di stupefacente (in larga parte hashish e marijuana) destinato alle piazze di spaccio milanesi.

I Carabinieri della Compagnia di Corsico, coordinati dalla DDA di Milano, hanno fatto luce sulle responsabilità di due distinti gruppi criminali, operanti rispettivamente a Rozzano e Milano. Nel primo caso, il sodalizio agiva nel quartiere ALER (edilizia residenziale) curando che le consegne di stupefacente avvenissero, previ accordi telefonici (con schede fittiziamente intestate a terzi), in località sempre diverse e sempre sulla pubblica via così da eludere l’intervento delle Forze di polizia. Nel secondo caso, lo stupefacente veniva distribuito in due piazze di spaccio site, rispettivamente, nella zona delle case popolari e presso un centro commerciale oppure consegnato a domicilio previo ordinativo effettuato utilizzando piattaforme di messaggistica istantanea.

Oltre al volume di droga movimentata e smerciata, le indagini hanno permesso di accertare studiati moduli organizzativi interni al sodalizio, attuati proprio col fine di minimizzare i danni connessi agli interventi di magistratura e forze dell’ordine. Il gruppo, infatti, si è articolato in sotto-strutture le cui reciproche comunicazioni – necessarie al coordinamento delle comuni attività illegali – erano mascherate con il ricorso a comunicazioni non intercettabili (anche ricorrendo a moderne tecnologie di comunicazione criptata) o ai più tradizionali “passaparola”.

In totale, sono stati sequestrati 240.000 euro in contanti e 329 kili di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana. Queste operazioni dimostrano l’impegno delle autorità italiane nel combattere il traffico di droga e le organizzazioni criminali che lo gestiscono.

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