Il 4 gennaio 2019 un violento incendio ha colpito un palazzo di via Brigata Orobica a Sondrio, causando l’evacuazione di numerosi residenti dell’edificio. Nonostante siano passati diversi anni dall’episodio, una famiglia non ha ancora potuto fare rientro nel proprio alloggio a causa dei danni subiti. I Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Sondrio sono intervenuti per diverse ore per domare le fiamme, ma i danni sono stati ingenti.

Tre persone sono state rinviate a giudizio, ma dopo diverse udienze, sembra che tutti gli imputati verranno assolti dall’imputazione di rogo colposo. Il Bertolatti, direttore dei lavori e amministratore del condominio, non avrebbe adeguatamente controllato l’esecuzione delle opere, mentre Fontana e Meraviglia, residenti a Berbenno, avrebbero realizzato una stufa in maiolica la cui canna fumaria è stata sospettata di aver causato l’incendio.

Sono stati ascoltati numerosi testimoni e prodotte molte perizie, ma i tecnici non sono concordi sulla causa dell’incendio. Si è parlato di un possibile guasto elettrico o di un incendio proveniente da un’altra canna fumaria. Inizialmente, gli indagati erano anche altri, ma sembra che non ci sia una causa certa per l’incendio.

Il pm Giulia Alberti ha chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati con formula dubitativa, ai sensi dell’articolo 530 del Codice di procedura penale. Il processo si è concluso ieri davanti al giudice Carlo Camnasio, e la sentenza si annuncia assolutoria, salvo improbabili colpi di scena. Nonostante ciò, i danni subiti dal palazzo di via Brigata Orobica a Sondrio sono stati ingenti e la famiglia che non ha ancora potuto fare rientro nel proprio alloggio non ha ancora avuto giustizia.

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