La famiglia di Michael Magli, il giovane di 22 anni di San Colombano morto in un incidente stradale nel settembre 2020 alla curva della Porchirola sulla strada provinciale 19 tra San Colombano e Graffignana, continua a chiedere giustizia. Il ragazzo era uscito di strada, apparentemente da solo, con la sua auto, alla curva della Porchirola e l’incidente non fu rilevato subito. Dopo ore di ricerche, fu notata l’auto incastrata nella roggia, e all’interno il corpo senza vita. Da subito la famiglia contestò le conclusioni dell’operato dei soccorritori, che a loro dire tirarono le somme in fretta rispetto a una dinamica da chiarire e alcuni aspetti oscuri nella ricostruzione delle ultime ore di vita del figlio.
Per i carabinieri, il ragazzo, tornando verso San Colombano da Graffignana, con l’auto in condizioni precarie di manutenzione, era finito fuori strada e quindi si era ribaltato nella roggia. Ma i genitori hanno continuato a chiedere con insistenza perché da parte della sua ex ragazza (con cui Michael aveva un appuntamento) non sia stato lanciato l’allarme quando aveva visto che non si presentava, e ancora chi fossero le due persone che nei giorni precedenti e la sera stessa stessero cercando Michael nel locale di Graffignana dove si era intrattenuto.
Inoltre, la famiglia ha chiesto perché su quella curva non ci fosse una barriera di protezione: inizialmente era stato risposto che gli agricoltori vantavano un diritto di passaggio, ma mesi dopo la Provincia di Lodi installò effettivamente i guard-rail. Nonostante tutto, la Procura di Lodi non ha ancora fornito risposte soddisfacenti alla famiglia di Michael, che continua a lottare per la verità e la giustizia. In settembre si terrà una nuova manifestazione per ricordarlo e per dire a tutti che loro vogliono giustizia. L’articolo completo è sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 16 giugno e in digitale.