La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Andrea Pavarini, il giardiniere di Bedizzole che il 25 gennaio 2020 ha commesso un orribile delitto. Francesca Fantoni, una sua compaesana affetta da ritardo mentale, è stata massacrata di botte, stuprata e uccisa nel parco pubblico del paese. Il corpo è stato trovato il lunedì seguente, ma Pavarini ha ammesso il delitto solo in un secondo momento, senza confessare il movente sessuale che è stato invece accertato dalle sentenze di primo e secondo grado.

In aula, il giardiniere ha cercato di scaricare la colpa sui “romeni”, ma poi è tornato sui suoi passi, affermando di non avere capito più niente con quella ragazza e di avere sbagliato. La difesa ha sostenuto che il Pavarini soffriva di deficit mentali che avrebbero influenzato le sue condotte, ma due periti hanno affermato che il ritardo cognitivo, pur presente, non ha scemato grandemente la sua capacità di intendere e di volere.

Ora il caso è chiuso e la giustizia è stata fatta per Francesca Fantoni e la sua famiglia. Si tratta di un tragico episodio che ci ricorda l’importanza di tutelare le persone più vulnerabili della nostra società e di non sottovalutare mai la gravità della violenza sessuale. Speriamo che questo caso possa servire da monito per prevenire futuri episodi simili e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di combattere la violenza di genere in tutte le sue forme.

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