Antonio Massa e Andrea Girardin Gibin, i primi due indagati per la strage degli operai di Brandizzo, saranno interrogati prossimamente in procura a Ivrea. Entrambi hanno già fornito una loro prima ricostruzione degli eventi, ma i magistrati dovranno approfondire ulteriormente, questa volta alla presenza dei loro avvocati difensori, per cercare di ricostruire minuto per minuto cosa è successo la notte di giovedì scorso. La procura ha raccolto video, fotografie e documenti cartacei che aiuteranno a fare chiarezza. Importanti per le indagini saranno le telefonate registrate tra Massa e la dirigente movimento della stazione di Chivasso. Secondo le procedure, il delegato di Rfi può dare il via libera al cantiere solo dopo aver ricevuto l’ok dal dirigente al movimento, confermando che il traffico ferroviario è interrotto. La procura ha documenti che indicano il passaggio di tre treni su quei binari quella notte. C’era quindi poco tempo per lavorare e il dipendente di Rfi e la dirigente movimento avrebbero dovuto coordinarsi. La prima telefonata viene registrata intorno alle 23:30, mezz’ora prima dell’incidente. In quella chiamata, la sala operativa fornisce al dipendente di Rfi le fasce orarie per effettuare i lavori e comunica il passaggio di tre convogli. Quando l’addetto di Rfi richiama Chivasso per ottenere il nullaosta, il primo treno di linea è già passato ed è possibile che sia stato scambiato per il secondo. Nonostante non risulti che il nullaosta sia stato dato, gli operai sono già sui binari e hanno già iniziato i lavori. Durante la seconda telefonata, sopraggiunge il treno che ucciderà i cinque operai. La dirigente movimento chiede a Massa se ci sono problemi e lui, sotto choc, riesce solo a dire che sono tutti morti. Nel frattempo, i familiari dei lavoratori attendono che venga loro restituito il corpo dei loro cari. Purtroppo, l’attesa non sarà breve, poiché il passaggio del convoglio ha avuto conseguenze terribili e sarà necessario del tempo per identificare i resti. Per i funerali dei cinque operai, bisognerà dunque aspettare.

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