Nuovi problemi per Fabrizio Corona

Milano, 3 settembre 2023 – Una manovra azzardata, ad alta velocità, proprio davanti a una pattuglia dei carabinieri. Il controllo immediato lungo la strada che porta all’aeroporto di Linate. E la scoperta che il conducente, molto noto alle cronache, si era messo al volante senza patente, era in macchina con un uomo con precedenti di polizia e a quell’ora avrebbe dovuto essere a casa. Il protagonista di questo episodio, avvenuto sabato mattina a Milano, è ancora una volta Fabrizio Corona, che è stato multato per guida senza patente e che verrà segnalato al Tribunale di Sorveglianza per le valutazioni del caso sulle possibili violazioni al regime di affidamento in prova.

Secondo una prima ricostruzione, è stata una manovra spericolata dell’ex fotografo dei vip a attirare l’attenzione dei militari del Radiomobile, che stavano pattugliando la zona di viale Forlanini. A quel punto, gli investigatori dei carabinieri hanno intimato l’alt al Range Rover Sport: a bordo c’erano Corona e un uomo di origine ecuadoriana. Corona ha riferito ai carabinieri di essere diretto a Linate per prendere un volo diretto a Catania, sua città natale, per raggiungere urgentemente il figlio in Sicilia. Tuttavia, dagli accertamenti effettuati nel database, è emerso che la sua patente è stata revocata il 13 agosto 2012 dalla Prefettura di Napoli: da lì è scattata la sanzione amministrativa prevista dall’articolo 116 del Codice della strada, che prevede una multa da un minimo di 5mila a un massimo di 30mila euro. Ma non è finita qui.

Corona avrebbe anche violato alcune prescrizioni legate all’affidamento in prova a cui è attualmente sottoposto. La prima: non può lasciare la sua abitazione tra l’1.30 e le 12, se non con specifica autorizzazione del magistrato. La seconda: era in compagnia di una persona con precedenti di polizia. Di conseguenza, nelle prossime ore, i militari del Radiomobile segnaleranno l’accaduto al Tribunale di Sorveglianza. Corona, che finirà di scontare la pena residua il 17 settembre 2024 per le condanne definitive accumulate negli anni scorsi, ha ottenuto la misura alternativa ai domiciliari nel maggio del 2022, in parte per continuare il percorso di cure per la “riabilitazione” e “superare importanti fragilità personali” (causate da una “patologia psichiatrica” e dalla tossicodipendenza da cocaina) e in parte per svolgere “attività di volontariato” in una comunità brianzola che frequenta ogni venerdì per quattro ore. In quell’occasione, i giudici della Sorveglianza, dando il via libera all’istanza presentata dagli avvocati Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, avevano evidenziato i miglioramenti del quarantottenne, legati a un “lavoro introspettivo” anche sulla “dipendenza patologica dai guadagni”, e inserito le “sporadiche trasgressioni” alla detenzione domiciliare “in un quadro complessivo soddisfacente riguardo all’adesione di Corona al programma terapeutico-riabilitativo”. D’altra parte, nello stesso provvedimento erano elencati i procedimenti ancora in corso per truffa, diffamazione, percosse, minacce, tentata evasione, danneggiamento aggravato, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ieri mattina è arrivato l’ennesimo passo falso: adesso tocca ancora ai magistrati decidere sulla gravità di quanto accaduto in zona Linate.

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