Delitto a Milano: un arresto ma ancora senza date per l’autopsia e i funerali

È passata più di una settimana dall’aggressione mortale a Yuri Urizio e ancora non si conosce la data dell’autopsia, che deve ancora essere effettuata e fissata, e di conseguenza nemmeno quella dei funerali.

Non è chiaro il motivo di questo ritardo, considerato che l’indagato è già in carcere da tempo, praticamente dalle ore immediatamente successive ai fatti. La famiglia non ha avuto più la possibilità di vedere il corpo del giovane cameriere comasco dal momento del decesso, avvenuto dopo due giorni di lotta nel letto della Terapia Intensiva del Policlinico di Milano.

L’indagato è un tunisino di nome Cubaa Bilel, 28 anni, senza fissa dimora e irregolare, che ha anche altri alias come Kobaa Bilel. Questo insolito ritardo nell’esame autoptico potrebbe significare, secondo la procura di Milano, l’importanza di questo passaggio dell’inchiesta da cui potrebbero emergere molti elementi in grado di spostare il peso di eventuali accuse.

Si ipotizza quindi che le domande per il medico legale siano molto scrupolose e dettagliate, proprio per fare chiarezza su questa vicenda che ancora presenta molti punti da chiarire. La famiglia ha già nominato un proprio consulente che seguirà le operazioni peritali. Al momento, l’ipotesi della morte sarebbe legata a una presa al collo fatta alle spalle, che avrebbe portato Yuri a perdere i sensi e finire a terra sotto il peso del suo aggressore. Una scena ripresa dalle telecamere della Darsena di Milano puntate su via Gorizia, immagini che catturano alle 3.52 di notte l’inizio della lite e dell’aggressione da parte del tunisino, poi proseguita fino alle 3.59 quando un passante cerca di interrompere quella presa mortale allertando anche le volanti della polizia.

Resta da capire il movente dell’aggressione. Perché Yuri è stato aggredito? Le immagini non riprendono alcuna lite e la donna che era stata indicata dal tunisino come la causa della vicenda, in quanto infastidita dal giovane cameriere, avrebbe in realtà smentito le accuse rivolte a Yuri. Tuttavia, per terra, al momento dell’arrivo della polizia, c’era il portafoglio del ventitreenne comasco, perso durante la lite oppure rimasto lì dopo un tentativo di furto? Come si può vedere, con le dichiarazioni della procura di Milano e della polizia che restano riservate, sono ancora troppe le ipotesi sul tavolo e le domande senza risposta. In attesa che uno dei primi quesiti, forse il più importante, venga risolto proprio da quell’autopsia che i parenti stanno attendendo da una settimana.

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