Flashmob di protesta al liceo Manzoni contro le sanzioni scolastiche
Gli studenti del liceo classico Alessandro Manzoni di Milano hanno deciso di manifestare il loro dissenso contro le sanzioni inflitte dai dirigenti scolastici. La protesta è stata organizzata in risposta alle multe ricevute da cinque studenti sorpresi a fumare all’interno dell’istituto, nonostante il divieto vigente dal 2013.
I ragazzi si sono riuniti in assemblea per pianificare la loro risposta e hanno optato per un flashmob nel cortile della scuola. Le storie Instagram del Collettivo Politico Manzoni mostrano un breve estratto di questa protesta, con alcuni studenti di spalle, coperti dagli ombrelli e circondati da due fumogeni rossi accesi.
Tuttavia, uno dei rappresentanti degli studenti ha chiarito che la protesta non è finalizzata a difendere il diritto di fumare in cortile, ma a criticare i metodi dei dirigenti scolastici. Gli studenti ritengono che le multe siano una soluzione punitiva anziché educativa per spingerli a smettere di fumare per il loro bene.
Va detto che la preside e il corpo docente si sono limitati ad applicare la normativa vigente. Dal 2013, infatti, è vietato fumare sia all’interno che all’esterno delle scuole d’Italia, compresi cortili e ingressi. Le sanzioni per l’infrazione possono variare da 27 a 275 euro.
Gli studenti del Manzoni avrebbero forse preferito un approccio più educativo rispetto a quello punitivo. Ad esempio, all’Educandato statale Setti Carraro, le sospensioni per l’occupazione della scuola furono trasformate in ore da dedicare alla lettura dei grandi classici del pensiero liberale. Allo stesso modo, l’ex preside dell’Istos Albe Steiner, Domenico Balbi, mandava a lavorare la terra gli studenti più indisciplinati.
Le “pene scolastiche alternative” sono state introdotte già dai ministri Fioroni e Gelmini, che le hanno integrate nello Statuto degli Studenti e delle studentesse. Recentemente, il ministro Valditara ha ribadito l’importanza di queste misure educative.
