Il caso di Cora, la bambina di dieci anni trascinata dalla madre in Costa Rica per evitare che le venisse tolta per affidarla al padre, sta diventando sempre più complicato. Nonostante la sentenza di rimpatrio fosse attesa per luglio, poi agosto e infine settembre, i giudici della Corte di Appello del tribunale di San José non si sono ancora espressi definitivamente sul caso.

Nel maggio scorso, i magistrati del processo di primo grado avevano stabilito che Cora dovesse tornare in Italia in base alla Convenzione internazionale dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori. Tuttavia, la madre Annalisa Lucifero ha presentato un ricorso che è stato discusso quest’estate, ma del quale non si sa ancora nulla.

Il padre di Cora, Stefano Zardini, è sempre più frustrato dalla situazione e non riesce a capire cosa stia aspettando il giudice per prendere una decisione. È preoccupato soprattutto per il benessere della figlia, dalla quale non sente notizie da quando è stata portata via senza avvertirlo né permettergli di salutarla.

Stefano chiede aiuto e di non essere lasciato solo in questa difficile situazione. Temendo che Annalisa possa fuggire e nascondersi altrove, porta via di nuovo Cora, si rivolge a chiunque possa aiutarlo a riavere sua figlia e ad affrontare questa situazione estenuante.

La storia di Cora è un esempio di quanto sia importante rispettare le leggi internazionali che tutelano i diritti dei minori e la loro stabilità familiare. Speriamo che presto si trovi una soluzione giusta per Cora e che possa tornare a casa con suo padre e i suoi fratelli.

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