La Pedemontana, un’opera infrastrutturale che sta per iniziare i lavori di costruzione della tratta B2, sta sollevando preoccupazioni riguardo ai rischi dell’intervento. Questa tratta andrà a sovrapporsi al tracciato della Milano-Meda e occuperà aree in cui è presente la diossina del disastro di Seveso del 1976. Legambiente Seveso sta chiedendo ai sindaci del territorio la massima attenzione su questo tema, presentando interrogazioni ai Consigli comunali di Meda e Seveso.
Alberto Colombo di Sinistra Ambiente, uno dei protagonisti della conferenza stampa organizzata dal circolo Legambiente di Seveso, ha sottolineato che la bonifica delle aree contaminate dalla diossina è particolarmente rischiosa e va affrontata con le dovute cautele e con il monitoraggio continuo di Arpa e dei sindaci. Le stesse associazioni ambientaliste denunciano la mancanza di una comunicazione più dettagliata e puntuale tra istituzioni e soggetto attuatore su un aspetto così delicato per il territorio, così come la mancanza di momenti pubblici di informazione rivolti ai cittadini.
I gruppi ambientalisti, prendendo spunto dalle dichiarazioni del direttore generale di Pedemontana, Sabato Fusco, che ha affermato che si opererà come se sull’area non sia mai stata fatta una bonifica, quando invece è stata fatta, sottolineano che l’intervento di bonifica riguardò solo la parte dove ora si trova il Bosco delle Querce. Le analisi chimiche del suolo lungo il tracciato della tratta B2 della Pedemontana hanno certificato una contaminazione diffusa nei Comuni di Meda, Seveso, Cesano e Bovisio, proprio in quelle aree che verranno attraversate dalla Pedemontana ma che non hanno subito un trattamento radicale di bonifica.
Per questo motivo, ci sono numerose richieste rivolte ai sindaci dei due comuni più direttamente coinvolti dagli interventi, affinché si presti massima attenzione all’attività di bonifica che dovrà precedere l’avvio dei lavori. Legambiente e le liste ambientaliste intendono mantenere alta l’attenzione su questo tema.