Itzhak Eugenio de’ Giorgi, attore e regista italo-israeliano, ha vissuto per anni in Israele con sua moglie, originaria di Fiorano. È stato testimone della strage al Bataclan durante gli attentati terroristici a Parigi nel novembre 2015. Attualmente, l’artista risiede a Gerusalemme. In Italia è conosciuto per la sua interpretazione di “Mistero buffo” di Dario Fo, di cui si considera l’erede spirituale. Nel 2012 si è trasferito a Parigi con sua moglie e nel 2021 hanno deciso di trasferirsi in Israele.

De’ Giorgi ha iniziato le riprese di un documentario intitolato “Accerchiati”, che tratta della convivenza tra israeliani e palestinesi. Parlando della situazione a Gerusalemme, l’attore afferma che la città è divisa in due, con la parte est che è araba e la parte ovest che è israeliana. Lui e sua moglie vivono nella parte ovest, mentre nella parte est non possono entrare nemmeno in tempo di pace a causa dei controlli serrati e delle restrizioni.

L’atmosfera a Gerusalemme è segnata dalla paura e dal terrore. L’artista racconta che di recente c’è stata una sparatoria alla stazione di polizia, dove due agenti sono rimasti feriti e un terrorista è stato neutralizzato. Gerusalemme è considerata la zona più protetta del Paese, ma è anche uno dei bersagli preferiti dai terroristi. De’ Giorgi e sua moglie si rifugiano nella camera da letto blindata quando sentono le sirene che annunciano un attacco imminente.

Quando gli viene chiesto perché si è trasferito in Israele, l’attore risponde che si tratta della sua terra, essendo ebreo. L’Italia è sempre stata una presenza costante nella sua vita, ma ora si sente profondamente legato a Israele e non pensa di tornare a Bergamo. De’ Giorgi afferma che gli israeliani sono patriottici e hanno un forte attaccamento alla loro terra. Molti israeliani stanno rientrando in Israele da diverse parti del mondo.

L’attore si offre di aiutare i militari israeliani a fare scatole, cucinare e svolgere altri compiti di supporto, nonostante non sia stato arruolato a causa del servizio di leva non completato. De’ Giorgi racconta di conoscere persone che sono state vittime degli attacchi terroristici, come il cugino di un amico che è stato ucciso insieme alla moglie in un kibbutz del Sud. I terroristi, feriti, vengono curati negli ospedali israeliani, dimostrando il rispetto per la vita che caratterizza la cultura israeliana.

L’attore sottolinea che la situazione non è una guerra contro i palestinesi, ma una guerra al terrorismo. Critica i terroristi di Gaza che usano i propri cittadini come scudi umani, riempiendo le case dei civili di armi. De’ Giorgi afferma che i terroristi non si interessano a chi muore, che siano ebrei, cattolici o musulmani. Ha ancora vivo il ricordo della strage al Bataclan, essendo vissuto a pochi passi dal teatro parigino.

Riguardo al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’attore afferma che in Israele esiste una democrazia vera e che si può essere contrari a Netanyahu e esprimerlo attraverso il voto. Lui stesso non ritiene che Netanyahu sia adatto a governare, considerando anche le accuse di corruzione a suo carico. De’ Giorgi spera che presto si possa intervenire a Gaza per risolvere la situazione.

Quando gli viene chiesto della convivenza con i palestinesi, l’attore afferma che la situazione è normale e che nel suo palazzo vivono molti arabi. È contrario alle generalizzazioni e ritiene che tra l’antisionismo e l’antisemitismo ci sia una linea sottilissima, citando le parole di Martin Luther King.

Infine, l’attore afferma di ricevere molte chiamate di solidarietà dall’Italia e che qualcuno gli ha chiesto se ha famiglia in Israele, a cui ha risposto sarcasticamente “qualche milione”.

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