La Procura di Bergamo, in collaborazione con Tirana, ha coordinato una maxi inchiesta che ha portato al sequestro di beni per un valore di 3 milioni di euro. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia e il Servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), insieme alle autorità albanesi, hanno eseguito il sequestro preventivo di 5 immobili, 5 ditte individuali e quote societarie di un’azienda del settore carburanti, 3 auto e un peschereccio. Gli indagati sono membri di una presunta associazione per delinquere con base in Albania e ramificazioni in tutto il Nord Italia, dedita all’importazione e al traffico di droga in tutta Italia.

L’ordinanza di sequestro è stata emessa dal Tribunale speciale di primo grado per la corruzione e la criminalità organizzata di Tirana, in risposta alla richiesta formulata dalla Procura del Tribunale dei reati gravi di Tirana, Spak. Questo è l’epilogo di un’indagine condotta dalla Procura di Bergamo in collaborazione con la Spak di Tirana, che ha già portato a 43 misure cautelari e al sequestro di grandi quantità di droga, tra cui cocaina, eroina, marijuana e hashish.

Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dalla polizia albanese, la cocaina veniva importata dall’Olanda in doppifondi elettronici sui mezzi gommati utilizzati per il trasporto. L’eroina, invece, veniva lavorata per la successiva distribuzione alla clientela in due raffinerie sequestrate in provincia di Cremona e Milano. La marijuana, invece, veniva coltivata in serre create all’interno di cascine a Mantova e Modena.

Questa operazione rappresenta un importante colpo al traffico di droga che coinvolgeva l’Albania e il Nord Italia. Grazie alla collaborazione tra le autorità italiane e albanesi, è stato possibile mettere sotto sequestro numerosi beni e smantellare un’organizzazione criminale che metteva in pericolo la sicurezza e la salute pubblica. Le indagini continueranno per individuare tutti i responsabili e portarli davanti alla giustizia.

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