Coltelli, depistaggi, cambi improvvisi di luoghi, ecco come le forze dell’ordine hanno evitato una serata di violenza
Legnano – Gli ingredienti per scatenare una serata di ordinaria follia c’erano tutti, ma le attività di indagine e controllo della Polizia hanno evitato il peggio, nonostante addirittura un tentativo di depistaggio attuato da alcuni minorenni. Ma andiamo con ordine.
L’antefatto
Una decina di giorni fa al Luna Park di Legnano decine di minorenni si erano affrontati con calci, pugni e bottigliate, e un ragazzo di 17 anni era finito in ospedale. A fronteggiarsi due gruppi di ragazzi, uno proveniente da Busto Arsizio e Gallarate, l’altro formato da persone del posto. Le forze dell’ordine si attendevano una seconda puntata di questi scontri e stavano tenendo monitorati da giorni i social network per intercettare ogni comunicazione utile ad ottenere informazioni.
Il tentato depistaggio
Forse volendo imitare qualche film, due ragazzini di 13 e 17 anni hanno avuto il coraggio di tentare un vero e proprio depistaggio, seppur in modo goffo e palese, presentandosi al commissariato di Polizia di Legnano e provando a spifferare ai poliziotti dove la rissa sarebbe avvenuta, ovvero sempre al Luna Park, fornendo dettagli e inscenando il gioco delle parti. La sceneggiata non ha però ingannato gli agenti, che hanno continuato nella loro attività di monitoraggio social ottenendo le informazioni corrette ed organizzandosi di conseguenza. La Questura di Milano ha così predisposto un servizio coordinato interforze, coinvolgendo oltre a Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, in livrea ed in borghese, anche i vigilantes privati del luna park, per la giornata di sabato 21 ottobre.
I controlli ed i coltelli
Così già dalla mattinata di sabato i ragazzi, divisi in piccoli gruppetti per dare meno nell’occhio, sono giunti in stazione ferroviaria per dare corso al loro piano, ovvero ritrovarsi in Largo Tosi (vicino al Commissariato, ndr) per saldare i conti a suon di mazzate, ma anziché le loro vittime hanno trovato davanti a sé decine di agenti tra Polizia, Carabinieri e Polizia Locale che li hanno accolti e sorvegliati a vista per tutto il giorno. Le forze dell’ordine hanno identificato e segnalato quasi cento ragazzi, tutti minorenni, provenienti dai paesi dell’Hinterland e per la maggioranza di origine straniera. Il dispositivo di sicurezza organizzato per l’occasione ha fatto sì che i ragazzi fossero tenuti costantemente sotto controllo per tutta la loro permanenza in città, evitando così che la situazione potesse degenerare. Inoltre, durante controlli effettuati nelle aiuole della zona, sono stati ritrovati anche dei coltelli occultati tra la vegetazione, accorgimento questo che, nelle intenzioni dei piccoli delinquenti, serviva per evitare problemi in caso di eventuali perquisizioni. Una strategia ben studiata per dei giovanissimi la cui età media è appena 16 anni, i quali si muovono senza un fine criminale preciso, bensì con la sola idea di esercitare violenza contro i coetanei della città a fianco guidati da improbabili capetti che organizzano queste azioni.