Un litigio violento si trasforma in tragedia a Nembro, nella provincia di Bergamo. Sabato sera, nel condominio di via Rossini, si scatena una discussione che finisce nel sangue. Giorgio Pulcini, un vicino di casa, sente rumori e grida provenire dall’appartamento dei Lombardini al piano di sopra. Si precipita a vedere cosa sta succedendo e si trova di fronte a una scena drammatica: Maria Angela Stella, 67 anni, è appoggiata alla parete sanguinante dalla schiena e chiede aiuto. Poco più avanti, nascosto, c’è un coltello e in cucina giace senza vita il marito di Maria Angela, Giuseppe Lombardini, 72 anni, accoltellato con la stessa arma usata per ferire la moglie.

Ad aver commesso questo gesto terribile sono i loro figli, Matteo, 35 anni, che già in passato aveva tentato di accoltellare il padre, e Chiara, 30 anni, che non abita nel condominio. Matteo è un ragazzo problematico, con problemi psichiatrici, che in passato è stato seguito da uno psichiatra e ha vissuto in una casa di cura. Attualmente lavorava in una cooperativa. Nessuno sapeva dei suoi problemi, nemmeno don Belotti, il parroco della zona.

Dopo aver ucciso il padre e ferito la madre, Matteo chiede alla vicina di chiamare la sorella Chiara. Una volta al telefono, Matteo ripete che tutto è colpa dei genitori. Poi si rifugia in cucina, sembrando distante da ciò che è successo. Nel frattempo, la vicina chiama i soccorsi e in pochi minuti arrivano ambulanze e le forze dell’ordine. Maria Angela viene portata in ospedale in condizioni gravi ma stabili, mentre il corpo di Giuseppe viene scoperto dagli operatori sanitari.

Matteo, che si è ferito alle mani, viene medicato in pronto soccorso e poi arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. Lunedì verrà interrogato dal pubblico ministero. Questo tragico episodio lascia la comunità di Nembro sconvolta e interroga tutti sulla necessità di una maggiore attenzione verso la salute mentale e la prevenzione di simili tragedie.

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