Rinvio a giudizio per Dumitru Stratan per omicidio premeditato della sua ex Yana Malaiko: il 21 novembre di fronte al giudice.

Il giovane Dumitru Stratan potrebbe presto finire a processo: il prossimo martedì 21 novembre 2023, infatti, l’ex fidanzato di Yana Malaiko comparirà di fronte al giudice per le indagini preliminari che dovranno decidere se effettivamente mandarlo a processo o meno.

Di recente, infatti, il pubblico ministero, una volta chiuse le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio del giovane moldavo con l’accusa di omicidio premeditato; proprio su tale decisione il giudice per le indagini preliminari dovrà esprimersi: nel giro di una ventina di giorni, quindi, Stratan potrebbe conoscere la data alla quale, a tutti gli effetti, finire alla sbarra.

Stratan è in carcere da poco meno di un anno: dalla fine del mese di gennaio 2023, quando i carabinieri di Mantova lo arrestarono con l’accusa di aver ucciso quella che era la sua ex fidanzata, la 23enne di origine ucraina Yana Malaiko. L’arresto era avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 gennaio scorsi.

In quel momento, infatti, di Yana Malaiko si erano perse le tracce: la giovane era stata trovata solamente una decina di giorni dopo, a seguito di imponenti ricerche, sotto una catasta di foglie e legna sul confine tra Castiglione delle Stiviere e Lonato del Garda, in provincia di Brescia.

Dalle telecamere di videosorveglianza interne al grattacielo di piazzale Resistenza, i militari avevano appurato come quella notte gli occhi elettronici avessero registrato le immagini di un uomo che, prima in ascensore e poi lungo alcuni scalini, trascinava via un voluminoso involucro.

Secondo gli inquirenti, in quelle immagini non vi erano altro che Stratan mentre trascinava via il corpo senza vita della sua ex fidanzata Yana.

Settimane dopo, Stratan ha chiesto di incontrare la procura. In quell’occasione, ha confessato la morte di Yana, spiegando che a seguito di un litigio l’aveva colpita al petto per poi lasciare la camera dove entrambi si trovavano. Una volta rientrata, l’aveva trovata senza vita.

Una versione, questa, alla quale la procura di Mantova non ha mai creduto.

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