L’inchiesta sulla donna cinese scomparsa il 19 marzo 2018 è stata archiviata, senza nessuna notizia sul suo destino. Non è stato possibile confrontare il DNA dei due protagonisti della vicenda con le tracce trovate nell’appartamento che frequentavano.

La Procura di Milano ha deciso di archiviare l’inchiesta sulla scomparsa di Zhao Huipeng, avvenuta il 19 marzo 2018. Non essendoci il DNA dei due protagonisti, non è stato possibile fare confronti certi e identificare le tracce di sangue trovate nell’appartamento di Chinatown che frequentavano. La magistratura si è dovuta arrendere di fronte al nulla in cui è finita Zhao Huipeng e il suo fidanzato conosciuto come A Fei.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, tutto comincia la mattina del 27 aprile 2018, quando una donna cinese si presenta in Questura e denuncia la scomparsa di Zhao Huipeng, 39 anni, scomparsa il 19 marzo dopo una settimana di lavoro in un centro massaggi di Cinisello Balsamo. La donna aveva chiacchierato con un’amica lamentandosi della bassa paga nel centro massaggi e aveva confessato di essere preoccupata perché forse era incinta e temeva la reazione del fidanzato. Le amiche cercano Zhao Huipeng in un ostello cinese, ma scoprono che non è mai arrivata. Contattano A Fei, che afferma di non sapere dove sia la donna. Solo allora le amiche avvertono i familiari in Cina e pubblicano la notizia della sparizione su un sito di annunci della comunità cinese. Viene coinvolta anche la sorella maggiore di Zhao Huipeng, che vive in Cina e si rivolge a un avvocato per chiedere aiuto.

La donna descrive A Fei come un uomo alto un metro e ottanta, con un orecchino all’orecchio sinistro, che era scappato in Italia perché in Cina era accusato di un’aggressione violenta. Secondo la sorella, A Fei picchiava spesso Zhao Huipeng. La sorella contatta l’ufficio locale della pubblica sicurezza cinese per segnalare la situazione.

Le indagini rivelano che l’ultima volta che A Fei è stato visto è stata una settimana prima della denuncia, mentre l’ultima volta che Zhao Huipeng è stata contattata è stata il 19 marzo, quando si è incontrata con A Fei intorno alle 16. Dalle analisi dei tabulati telefonici emerge che A Fei ha utilizzato una nuova sim card a partire dal 22 marzo. Il padrone della casa in cui vivevano ha fornito versioni contraddittorie sugli ultimi giorni della coppia, affermando di averli visti insieme il 10 marzo e di aver ricevuto le chiavi di casa da A Fei il 12 marzo, quando quest’ultimo ha dichiarato di andare a Torino per cercare lavoro.

Nonostante le indagini e la ricerca di A Fei tramite un uomo a cui aveva intestato una sim card, non è stato possibile trovare tracce dei due protagonisti. Nel giugno 2019, la donna cinese che si era presentata in Questura torna per aiutare le ricerche, portando il profilo genetico del padre di Zhao Huipeng e rivelando che A Fei aveva una moglie in Cina. Tuttavia, le analisi genetiche delle tracce di sangue trovate nell’appartamento non hanno permesso di identificare la provenienza del campione biologico.

Dopo più di cinque anni, non si sa nulla di Zhao Huipeng e A Fei. L’inchiesta è stata archiviata senza nessuna conclusione sul loro destino.

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