Ventisei arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza nei confronti di un’organizzazione criminosa operante tra la Calabria, Imperia e Cislago. A capo di questa organizzazione si trovava Domenico Gioffrè, il quale gestiva il traffico di droga utilizzando criptofonini e, in caso di mancato pagamento, ricorreva a violenti pestaggi.
L’organizzazione si approvvigionava di cocaina nella piana di Gioia Tauro, in Calabria, tramite l’utilizzo dei criptofonini. Successivamente, organizzavano trasferte in Calabria e a Roma per la consegna della droga o del denaro. In alternativa, ricevevano la droga tramite la Linea Bus Lirosi, fornita da Giuseppe Scarcella, un contatto calabrese dei vertici dell’organizzazione.
Il funzionamento dello smercio della droga prevedeva che i capi raccogliessero il denaro per finanziare l’acquisto della droga. Successivamente, organizzavano la consegna tramite corrieri designati, che utilizzavano le loro vetture o ne noleggiavano appositamente. Dopo aver ricevuto la cocaina, la tagliavano e adulteravano con l’uso della mannite, verificavano la qualità con assaggiatori e la vendevano all’ingrosso ai loro sodali-clienti-venditori. Questi ultimi si occupavano dello spaccio al dettaglio e trattenendo i guadagni derivanti dalle vendite.
La violenza era esercitata nei confronti dei debitori morosi al fine di ristabilire le gerarchie e il rispetto all’organizzazione. Le minacce includevano l’uso di armi da fuoco. Durante le indagini, è stata trovata una pistola nascosta nella campagna vicino all’abitazione di Gioffrè a Diano Castello. Inoltre, sono state intercettate conversazioni che riguardavano la contrattazione per l’acquisto di armi da guerra, come il Kalashnikov.
Un caso documentato tramite intercettazioni riguardava un cliente che non aveva onorato il debito per l’acquisto di cocaina e che era stato arrestato. Gioffrè aveva commissionato a Nieto Fiss un atto intimidatorio ai suoi danni, anche in presenza di un bambino piccolo in casa. In un altro caso, Nieto Fiss si era reso disponibile ad utilizzare un’arma da fuoco, ma Gioffrè lo aveva bloccato, consigliandogli di utilizzare le maniere forti solo in caso di reazione.
L’operazione della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di ventisei persone, di cui ventitré sono in carcere e tre ai domiciliari. L’organizzazione è stata smantellata grazie all’azione delle autorità competenti, che hanno emesso misure cautelari su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, con il coinvolgimento anche di un procuratore della Procura di Imperia.
Questo arresto dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta al traffico di droga e alle organizzazioni criminali che ne sono responsabili. La collaborazione tra le diverse forze di polizia è fondamentale per contrastare efficacemente questo fenomeno e garantire la sicurezza dei cittadini.