Fabio Molinari, l’ex provveditore di Sondrio, è stato coinvolto in un’inchiesta che ha portato alla notifica di avvisi di conclusione delle indagini a 39 indagati da parte della Procura di Sondrio. Tuttavia, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda ora solo 38 persone, una in meno rispetto a quelle iniziali.

Dopo aver ricevuto la notifica ai sensi dell’art. 416 del Codice di procedura penale, molti indagati hanno presentato memorie difensive articolate e hanno chiesto di essere interrogati. La Procura ha quindi disposto numerosi interrogatori, delegandoli alla Guardia di Finanza, e ha valutato attentamente le memorie difensive. In seguito a queste ulteriori attività investigative, il procuratore Piero Basilone, titolare dell’inchiesta insieme al pm Stefano Latorre, ha deciso di esercitare l’azione penale, ad eccezione di un episodio di induzione indebita contestato al principale indagato e a un dirigente scolastico, per il quale non è stata esercitata l’azione penale. È stato inoltre contestato un ulteriore reato di falso in atto pubblico, emerso dalla rilettura degli elementi di prova già acquisiti e dall’analisi delle memorie.

L’unico professionista che non dovrà comparire davanti al giudice è il dirigente scolastico Angelo Grassi di Tirano, la cui totale estraneità ai fatti è stata già dimostrata. A giugno, invece, oltre a Molinari, dovranno comparire davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare Fabio Giorgi e altri 37 indagati, tra presidi, stagisti e affidatari di incarichi esterni, un dirigente del Ministero, due dirigenti amministrativi e un docente distaccato all’Università degli Studi di Sondrio.

Le ipotesi di reato contestate sono concussioni, induzioni indebite, peculati, turbative d’asta e falsi in atto pubblico. Queste accuse sono riconducibili alle presunte ingerenze di Molinari nelle procedure illecite di affidamento di incarichi di docenza, tirocinio e borse di studio a giovani, nonché all’acquisto di beni personali o estranei alle finalità istituzionali con fondi pubblici.

L’inchiesta ha destato grande interesse e attenzione nella provincia di Sondrio, poiché coinvolge un importante ex provveditore agli studi. Ora spetta al tribunale decidere sulle responsabilità dei vari indagati e stabilire se ci sono state violazioni delle norme e delle procedure nell’ambito dell’istruzione nella provincia di Sondrio.

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