Il giovane responsabile dell’aggressione alla ragazza è stato identificato grazie all’intervento della polizia di Pavia. Tuttavia, sembra che il ragazzo abbia fatto perdere le proprie tracce e potrebbe aver lasciato la provincia per evitare l’arresto. La quindicenne, di origini marocchine e residente nella provincia di Monza, aveva conosciuto il ragazzo su Instagram e sapeva solo il suo nome, che potrebbe anche essere falso, e la sua nazionalità tunisina. Grazie alle telecamere di sorveglianza del centro storico, gli agenti sono riusciti a identificare il misterioso individuo che aveva mentito sulla propria età, dato che anche lui sarebbe minorenne.
I due giovani si erano incontrati per la prima volta alla stazione di Porta Garibaldi a Milano. Sarebbe stato il ragazzo a convincere la ragazza a prendere il treno per Pavia e visitare la città, che lei non aveva mai visto. Dalla stazione, la coppia aveva raggiunto il centro e poi attraversato il ponte coperto fino ad arrivare in piazzale Ghinaglia e in via XXV aprile, lungo il fiume Ticino nel quartiere del Borgo. Con la scusa di mostrare alla ragazza un luogo molto bello, il ragazzo l’avrebbe convinta ad entrare nel parco del Vul, nonostante la sua riluttanza. Le avrebbe detto che non le sarebbe successo nulla di pericoloso per rassicurarla.
La ragazza si è fidata. Arrivati sulla riva del fiume, il ragazzo avrebbe cercato di baciarla, ma lei lo avrebbe respinto. A questo punto, sarebbe scattata la violenza. Dopo l’aggressione, il ragazzo avrebbe proposto di riaccompagnare la vittima in stazione come se nulla fosse accaduto, ma lei avrebbe preferito rimanere da sola. Disperata, ha chiamato il 112 per lasciare un ultimo messaggio ai genitori e poi si è gettata nel Ticino nel tentativo di togliersi la vita. Fortunatamente, due agenti della Volante sono arrivati sul posto e si sono tuffati per salvarla. La corrente del fiume avrebbe potuto portare via l’adolescente che piangeva e chiedeva aiuto. Portata al San Matteo, gli esami hanno confermato che la ragazza ha subito violenza, anche se bisognerà verificare se il ragazzo identificato sia l’autore dello stupro. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha elogiato gli agenti per il loro intervento salvavita.