Il castoro fa la sua prima apparizione nella Riserva naturale del Fondo Toce e nelle Alpi Occidentali. Questo grande roditore sociale, che può raggiungere i 30 kg di peso e una lunghezza di poco meno di un metro e mezzo, è un animale notturno adattato alla vita acquatica. Grazie alle sue zampe posteriori palmate e alla sua grande coda, il castoro nuota con grande agilità nei fiumi e nei laghi. La sua dieta è esclusivamente erbivora e varia a seconda delle stagioni, alimentandosi di corteccia, germogli e foglie di piante legnose.

Fino a pochi anni fa, il castoro era completamente assente in Italia, estinto a causa dell’uomo che ne utilizzava la carne come alimento, la sua preziosa pelliccia e l’olio prodotto dalle sue ghiandole. La perdita e la modifica degli habitat fluviali e planiziali hanno accelerato questo processo, rendendo gli ambienti meno adatti alla sua presenza. Tuttavia, a partire dal 2018, il castoro ha iniziato a ripopolare l’Italia grazie a espansioni naturali dall’Austria verso il Friuli Venezia-Giulia e il Trentino Alto-Adige, ma anche attraverso possibili rilasci non autorizzati in diverse aree dell’Italia centrale e meridionale.

Attualmente, esistono due specie di castoro in Europa: il castoro europeo (Castor fiber), specie autoctona più diffusa, e il castoro americano (Castor canadensis), introdotto dall’uomo in alcune aree dell’Europa settentrionale. Per quanto riguarda l’esemplare osservato nella Riserva naturale del Fondo Toce e nelle aree circostanti, ulteriori indagini saranno necessarie per verificare se la sua presenza sia dovuta a una dispersione naturale dalla vicina popolazione svizzera della Valle del Rodano o se ci siano altre cause che l’hanno portato lì.

L’ente di gestione delle aree protette del Ticino e Lago Maggiore e la Provincia del Verbano Cusio Ossola hanno avviato i primi monitoraggi in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerca – Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (CNR – IRET) al fine di raccogliere i primi dati sulla presenza e sull’utilizzo dell’habitat da parte del castoro, nonché di raccogliere campioni per analisi genetiche. È importante sottolineare che la specie è protetta in Italia dalla Direttiva Habitat, dalla Convenzione di Berna e da leggi nazionali.

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