Tempo medio di lettura: 3 minuti(Renzo Fazio, dalla pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato”) I più assidui follower di questa pagina ricorderanno che in occasione della ricorrenza della Giornata della memoria dello scorso anno, avevo accennato ad un dovuto riconoscimento al nostro concittadino Giovanni Vicini, per il suo ruolo in una vicenda avvenuta nel 1943 durante il periodo in cui presso la Repubblica di San Marino ricopriva il ruolo di responsabile delle emissioni filateliche.
L’intuizione mi era arrivata leggendo un passaggio del libro di Bruno Ghigi: “La Repubblica di San Marino – storia e cultura: il passaggio della guerra, 1943-1944: documenti e testimonianze”, consultabile online su Google Libri, ma solamente in anteprima limitata.
Riportando la cronaca di un interrogatorio, ad una domanda si legge: “Dopo le minacce di fucilazione, alla sera sono stati rilasciati. Sa Lei se sia intervenuto qualcuno per il loro rilascio?” La risposta fu: “Giovanni Vicini, consulente filatelico del Governo di San Marino si adoprò di sicuro, andò a trattare con i comandanti tedeschi per il loro rilascio, come del resto fece anche il Dott. Ezio Balducci, il quale sfruttava le conoscenze che aveva negli ambienti fascisti italiani.”
Grazie all’interessamento di Barbara Bordin, fino a dicembre 2023 gentilissima e disponibile incaricata della nostra biblioteca di Germignaga, sono riuscito nei mesi scorsi ad ottenere dalla biblioteca di Imola le informazioni che cercavo inerenti a questa vicenda, scoprendo così l’ennesima storia del passato germignaghese che ora vi racconto, visto l’imminente giornata della memoria di domani.
L’episodio a cui era riferito il passaggio precedentemente citato, avvenne il 5 ottobre 1943 giorno in cui arrivarono a San Marino alcune autoblindo tedesche con diversi militari nazisti, unitamente a dei volontari della neonata Repubblica di Salò, originari dei dintorni. Quest’ultimi segnalarono ai nazisti le abitazioni in cui avevano trovato rifugio alcuni militanti responsabili dei fatti avvenuti il 28 luglio dello stesso anno, quando con una grande manifestazione venne sciolto il Partito Nazionale Fascista di San Marino.
Quelli arrestati furono minacciati di essere immediatamente fucilati, ma il “nostro” Giovanni Vicini unitamente al Dott. Balducci, riuscì a trattare con i comandanti tedeschi e ad ottenerne la sera stessa il rilascio. Fra gli arrestati vi erano Adriano, Wilson e Rufo Reffi, Teodoro Lonfernini e Gino Matteini, che oltre a far parte dei più attivi nei fatti avvenuti il 28 luglio, si erano adoperati per nascondere diversi italiani renitenti alla leva o sbandati dopo l’8 settembre, ma anche alcuni ebrei che si erano rifugiati a San Marino.
Fra questi, l’ebreo di origine triestina, Camillo Castiglioni, nascosto per diversi mesi presso il locale convento dei Francescani, un personaggio con una storia decisamente importante e per alcuni versi curiosa: nato a Trieste nel 1879, nel primo ‘900 si trasferisce a Vienna dove rapidamente si arricchisce gestendo capitali e facendo operazioni finanziarie spregiudicate. Durante il primo conflitto mondiale diventa uno dei più importanti imprenditori del settore aeronautico europeo. Nel 1917 entra a far parte del gruppo BMW che nel 1922 rileva integralmente aggiungendo alla produzione di automobili anche motociclette e motori per il settore aeronautico.
La parabola discendente inizia per lui nel 1924 a causa di alcune fallite speculazioni finanziarie sul mercato francese. Inizialmente vicino a Mussolini che conosce prima del suo avvento al potere e con cui terrà rapporti per diversi anni, con l’instaurarsi delle leggi razziali inizia a temere per sé e per i suoi figli e allo scoppio della seconda guerra mondiale si trasferisce in Svizzera. Espulso nel 1943 cerca rifugio a San Marino dove, sotto il falso nome di Giuseppe Cialenti, viene nascosto presso il convento dei Francescani. Diventerà in seguito noto ai sanmarinesi come “il frate dalle calze di seta” in quanto era solito indossarle, nonostante i sandali ai piedi, un’abitudine figlia di un passato certamente agiato.
Grazie a questa ospitalità riuscirà a restare incolume e superare quei tristi anni e rivestirà ancora nel dopoguerra, un ruolo di protagonista come fiduciario di alcuni importanti istituti finanziari americani. Nei giorni in cui doverosamente si commemora la Shoah, ecco un’altra storia con esito positivo, anche per merito del germignaghese Giovanni Vicini. Nel collage fotografico odierno, due importanti documenti conservati presso l’Archivio di Stato di San Marino, inerenti i fatti di cui ho scritto oggi.
Infine, per chi volesse approfondire l’argomento, suggerisco il libro “Lo «squalo» e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni scritto da Giovanni Scipione Rossi o la lettura di diversi articoli reperibili in rete fra cui questo al seguente link: https://www.triesteallnews.it/…/camillo-castiglioni…/