L’allarme per la diffusione della Peste Suina Africana continua a crescere dopo il ritrovamento di diverse carcasse di cinghiali positive al virus. La provincia di Pavia è particolarmente colpita, con ben 44 cinghiali risultati positivi al virus. Negli ultimi giorni, sono stati confermati 24 casi di cinghiali infetti dall’Istituto Zooprofilattico di Perugia, centro di riferimento nazionale per la Psa. Questi casi si concentrano soprattutto nelle aree di Ponte Nizza, in Oltrepò, e nel Parco del Ticino.
Un gruppo di cacciatori ha fatto una scoperta significativa trovando 14 animali infetti in una zona di rifugio sulle alte colline oltrapadane, con la maggior parte delle carcasse individuate proprio nell’area di Ponte Nizza e altre tre tra Varzi e Montesegale. La diffusione del virus sembrava essersi attenuata in Oltrepò, portando a concentrarsi nella pianura, soprattutto nel Parco del Ticino.
La preoccupazione si estende anche oltre i confini provinciali di Pavia, dopo la scoperta di un cinghiale infetto anche in alta val Taro, in provincia di Parma. Questo fa suonare un campanello d’allarme sulla possibile diffusione del virus nelle province limitrofe.
Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha sottolineato l’urgenza di azioni di contenimento più incisive nelle aree colpite, esortando il commissario straordinario a intervenire rapidamente in collaborazione con il governo e le regioni coinvolte. Centinaio ha dichiarato che non si è ancora fatto abbastanza per contrastare l’epidemia e chiede azioni di contenimento più incisive, anche per riequilibrare la presenza di cinghiali sul territorio.
La situazione preoccupa anche i consiglieri del Pd in Regione Lombardia, che temono la diffusione del virus nelle province di Lodi, Cremona e Mantova. Chiedono un intervento più deciso da parte delle autorità regionali per intensificare i controlli e le attività di contrasto. Tra le misure richieste ci sono la creazione di aree di depopolamento, l’analisi di un maggior numero di campioni su cinghiali selvatici e maiali da allevamento, e l’installazione di strutture di sanificazione e anticontagio negli allevamenti suinicoli.
La situazione è chiaramente fuori controllo e si richiede un intervento immediato da parte della Regione Lombardia. È evidente che le province di Cremona e Lodi sono circondate e che non si stanno facendo abbastanza per contrastare l’epidemia. Si richiedono azioni concrete come la creazione di aree di depopolamento, l’analisi di un maggior numero di campioni sui cinghiali selvatici e sui maiali da allevamento, e l’installazione di strutture di sanificazione e anticontagio negli allevamenti suinicoli. È importante informare adeguatamente la popolazione su come limitare il contagio e coinvolgere gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) per contrastare l’epidemia.