La Corte d’Assise di Varese si prepara a pronunciare il verdetto sull’omicidio di Carmela Fabozzi, avvenuto il 22 luglio 2022, per il quale è imputato Sergio Domenichini, 67 anni. La procura, rappresentata dalla pm Valeria Anna Zini, ha definito l’omicidio come brutale e ha affermato che non ci sono elementi a discarico dell’imputato. La giornata del delitto è stata ricostruita nel dettaglio, a partire dal momento in cui il figlio della vittima ha lasciato la casa della madre per poi tornare e scoprire il corpo. L’omicidio ha sconvolto l’intera città, sia per la dinamica che per la vittima, descritta come una donna per bene e autonoma. I carabinieri si sono concentrati su tre elementi per le indagini: la presenza di un uomo sul luogo del delitto, la sparizione dei gioielli e dei telefoni della vittima. Dai telefoni sono stati recuperati i numeri delle chiamate ricevute da Carmela Fabozzi, risalendo così a Sergio Domenichini. Grazie alle immagini dei varchi intorno alla casa della vittima e al gps dell’auto noleggiata dall’imputato, le prove si sono accumulate contro di lui. Inoltre, il dna di Domenichini è stato trovato sotto le unghie della vittima e le sue impronte sono state trovate sull’arma del delitto e in casa. Secondo l’accusa, l’imputato si avvicinava alle sue vittime tramite l’associazione di volontariato Anteas. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per Domenichini, mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione. Il processo è in corso con la discussione della parte civile e l’arringa della difesa.