Negli ultimi anni, la provincia di Sondrio ha registrato un aumento significativo degli incidenti stradali causati da ungulati, in particolare cervi, nella zona che comprende i comuni di Berbenno, Postalesio, Castione, Sondrio e Torre Santa Maria. Questi animali, che hanno trovato rifugio nelle aree agricole abbandonate e rimboschite, hanno causato danni alle colture agricole e problemi alla viabilità.

Il responsabile del Servizio Caccia, Pesca e Strutture agrarie di Palazzo Muzio, Gianluca Cristini, ha sottolineato che l’incremento della popolazione di cervi è dovuto a diversi fattori, tra cui l’abbondanza di foraggio, la regolamentazione dell’attività venatoria e l’assenza di predatori naturali. Questa sovrabbondanza ha portato a una maggiore interferenza con le attività umane, in particolare quelle agricole.

I danni alle colture agricole sono stati stimati a 180.000 euro nel 2023, e la Provincia ha stanziato risorse per indennizzare gli agricoltori colpiti. Tuttavia, i danni denunciati rappresentano solo una parte di quelli effettivamente subiti, poiché molti agricoltori non segnalano i danni, soprattutto se non dipendono dall’attività agricola come fonte principale di reddito.

Per affrontare il problema, la Provincia ha proposto un Piano di Controllo alla gestione faunistica nazionale, al fine di intervenire sulla popolazione di cervi al di fuori della normale attività venatoria. Nonostante le perplessità iniziali, l’attività venatoria nella stagione 2023 si è svolta regolarmente e senza ripercussioni negative.

In conclusione, è necessario trovare soluzioni sostenibili per gestire la presenza degli ungulati e ridurre gli incidenti stradali e i danni alle colture agricole. La collaborazione tra le autorità provinciali, gli agricoltori e gli enti preposti alla gestione faunistica è fondamentale per trovare un equilibrio tra la conservazione della fauna selvatica e la tutela delle attività umane.

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