Il 17 marzo del 1989 è una data che tutti i pavesi ricordano bene. Quel venerdì mattina, la Torre civica crollò, seppellendo quattro vite sotto le sue macerie. Anche il sindaco Fabrizio Fracassi non dimentica quel giorno, ricevendo la telefonata di sua madre che era passata per piazza Duomo pochi minuti prima del crollo. Quattro persone persero la vita in quella tragedia: Adriana Uggetti, Barbara Cassani, Giulio Fontana e Pia Casella Comaschi. I nomi delle vittime sono scolpiti su una lastra di pietra vicino al basamento della torre crollata.

La commemorazione di ieri mattina in piazza Duomo ha riportato alla luce quei ricordi dolorosi. Il sindaco di San Genesio, Enrico Tessera, ha rappresentato la sua comunità, anch’essa colpita dalla perdita di due concittadine. La solidarietà e l’apprensione si potevano sentire nell’aria, mentre i soccorritori lavoravano per cercare sopravvissuti tra le macerie.

Ogni pavese conserva un pezzo di quella tragedia nella propria memoria. Medici come Roberto Rizzardi e Paolo Bottoni ricordano ancora vividamente quel giorno e il ruolo che hanno avuto nel soccorso delle vittime. La Torre civica, con i suoi 89 metri, era un simbolo della città di Pavia, e il suo crollo ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti i suoi abitanti. La commemorazione di ieri è stata un modo per onorare le vittime e per non dimenticare mai quella terribile tragedia che ha segnato per sempre la città.

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