Domenica scorsa è stata una mattina difficile per chi doveva percorrere la Statale Regina a causa del crollo di una pianta ad Argegno, che ha portato alla chiusura della strada per diverse ore. I disagi sono stati inevitabili, ma quello che ha colpito di più è stata la lentezza con cui gli enti coinvolti hanno proposto soluzioni per chi aveva esigenze urgenti, come ad esempio sposarsi.

Un viaggiatore ha raccontato la sua esperienza, partendo da Cernobbio con l’intenzione di arrivare in Alto Lario entro le 10:00. Dopo aver scoperto che la strada era chiusa, ha cercato alternative per raggiungere la sua destinazione. Tuttavia, si è scontrato con una serie di ostacoli: gli uffici erano chiusi, le comunicazioni tra le aziende di trasporto erano carenti e non esisteva una struttura che coordinasse efficacemente gli enti coinvolti.

Il viaggiatore si è chiesto come mai ANAS, ASF e NaviComo non abbiano diffuso la notizia della chiusura della strada, e perché non esista una struttura provinciale, regionale o statale che coordini le azioni in situazioni di emergenza. Ha inoltre evidenziato la mancanza di un referente di esercizio nei festivi per NaviComo e la mancanza di comunicazione tra le aziende partecipate da enti pubblici o statali.

Infine, ha sollevato la questione se esistano piani per affrontare situazioni simili in futuro e ha criticato l’inerzia dei politici nel prendere provvedimenti concreti per migliorare la situazione.

Le montagne possono franare e gli alberi possono cadere, ma è necessario agire con tempestività e coordinazione per affrontare le emergenze in modo efficace. Sono necessari interventi concreti e piani di emergenza per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini.

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