La questione della sicurezza a Como è tornata al centro del dibattito politico dopo l’ennesima rissa violenta in via Anzani. La Polizia di Stato ha intensificato i controlli nella zona, identificando 29 persone, di cui 19 con precedenti penali o di polizia. Tra di loro c’era anche un ragazzo di 20 anni, già destinatario di misure alternative, che ha violato le prescrizioni del dispositivo.

La polemica politica è esplosa, con il Pd, Svolta Civica e Fratelli d’Italia che hanno preso di mira il sindaco Alessandro Rapinese. Le critiche sono state feroci, soprattutto da parte del Pd, che accusa il sindaco di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale.

Anche Svolta Civica ha espresso il suo dissenso, definendo le promesse del sindaco “bluff”, mentre Fratelli d’Italia ha evidenziato la diminuzione dei controlli nella zona negli ultimi mesi.

La situazione è diventata esplosiva e i residenti chiedono un aumento dei controlli e delle telecamere nella zona. La Polizia di Stato ha già annunciato che i controlli continueranno e che le segnalazioni dei cittadini verranno valutate attentamente.

La sicurezza è un tema delicato e complesso, che richiede soluzioni strutturali e non facili promesse. È importante che le Forze dell’Ordine mantengano la presenza costante nella zona e che i controlli diventino più frequenti. Solo così si potrà garantire la tranquillità e la sicurezza dei cittadini di Como.

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