Trenta arresti legati alla criminalità calabrese al Nord, grazie alle indagini dei poliziotti di Como e dello Sco. L’inchiesta ha coinvolto anche un imprenditore di Vigevano per un debito non saldato di 244mila euro.

L’inchiesta è partita da un’attività antidroga che ha portato all’arresto di una donna nel 2019 a San Fermo. L’imprenditore vigevanese è stato coinvolto attraverso una richiesta di denaro da parte di due calabresi coinvolti in un’organizzazione criminale. Il debito iniziale di 50mila euro è lievitato a causa dei mancati pagamenti, arrivando alla cifra di 244mila euro.

Il Gip del tribunale di Como ha scoperto il debito grazie alle intercettazioni telefoniche del 2020, in cui l’intermediario calabrese minacciava l’imprenditore e i suoi familiari. Le pressioni hanno portato l’imprenditore a emettere assegni respinti, scatenando l’ira dei due calabresi.

La situazione è degenerata quando i due hanno scoperto la vendita di merci che avrebbero potuto coprire il debito. Hanno bruciato il capannone e aggredito fisicamente l’imprenditore.

L’inchiesta si è conclusa con 30 arresti, di cui 25 in carcere e 5 ai domiciliari. Gli accusati sono stati colpiti da ordinanze cautelari per estorsione e traffico di droga.

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