Un cittadino canadese detenuto in Italia denuncia condizioni carcerarie precarie

Un cittadino canadese detenuto in Italia ha sollevato preoccupazioni sulle condizioni carcerarie precarie in cui si trova presso la casa circondariale di Busto Arsizio. Il sessantatreenne, designer di professione con formazione universitaria in legge ed economia, era stato arrestato ad aprile a Malpensa su mandato della Florida con richiesta di estradizione.

Dopo un mese di reclusione, l’uomo ha deciso di rivolgersi agli avvocati Livio Grandis e Nicola Canestrini per presentare un reclamo al garante dei detenuti di Milano, evidenziando le condizioni disumane e degradanti della sua detenzione. In particolare, ha denunciato il sovraffollamento della cella e la mancanza di spazio conforme agli standard europei sui diritti umani.

Dopo l’intervento del console canadese e degli avvocati, il detenuto ha ricevuto garanzie di assistenza sanitaria e monitoraggio costante. Nonostante rimanga nella cella sovraffollata, la direttrice della casa circondariale si è impegnata a migliorare la situazione.

La Florida ha quarantacinque giorni per trasmettere gli atti del mandato di arresto alla Corte d’Appello di Milano per decidere sull’estradizione dell’uomo. Nel frattempo, l’indagato ha diritto di essere rilasciato se non verranno fornite le informazioni necessarie entro il termine stabilito.

La vicenda del cittadino canadese detenuto in Italia mette in luce le criticità del sistema carcerario italiano e la necessità di garantire condizioni dignitose a tutti i detenuti, indipendentemente dalla loro nazionalità. La solidarietà e l’attenzione alle condizioni dei detenuti sono fondamentali per il rispetto dei diritti umani e la giustizia.

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