Il Comune di Busto Arsizio ha preso una decisione importante per contrastare la presenza e la proliferazione dei piccioni urbani sul territorio cittadino. L’ordinanza emanata impone sanzioni pecuniarie per chi alimenta questi animali e obblighi di disinfestazione per chi possiede edifici frequentati dai piccioni.
Secondo il Comune, l’alimentazione indiscriminata dei piccioni contribuisce al loro aumento e alla concentrazione di individui provenienti da altre zone, causando problemi di adattamento all’ambiente urbano e compromettendo la salute degli animali. Le sanzioni previste per chi viola queste disposizioni vanno da 25 a 500 euro, a seconda del tipo di infrazione commessa.
L’ordinanza è stata adottata anche per motivi di salute pubblica, poiché i piccioni possono essere vettori di malattie infettive e parassiti, oltre a deturpare l’aspetto urbano con l’imbrattamento di marciapiedi e strade. Per questo motivo, è stato imposto l’obbligo di disinfestazione e la chiusura dei luoghi di nidificazione, con multe fino a 500 euro per chi non rispetta tali disposizioni.
Tuttavia, l’ordinanza ha generato polemiche tra le associazioni animaliste, che temono il rischio di intrappolare i piccioni durante i lavori di chiusura delle fessure, con possibili conseguenze fatali. Alcune proposte alternative sono state avanzate, come la creazione di colombaie organizzate per ridurre la popolazione di piccioni in modo umano e sostenibile.
Inoltre, è stata sollevata la questione delle colombe bianche lanciate durante i matrimoni, pratica che potrebbe portare alla morte degli animali per fame. Le associazioni animaliste chiedono al sindaco di vietare questa pratica e di adottare misure più rispettose nei confronti dei piccioni.
In conclusione, la battaglia contro i piccioni urbani a Busto Arsizio si sta svolgendo su diversi fronti, tra sanzioni pecuniarie, obblighi di disinfestazione e proposte alternative per gestire in modo più umano la presenza di questi animali in città. La sfida ora è trovare un equilibrio tra la tutela della salute pubblica e il rispetto del benessere degli animali.