Un uomo di origine marocchina è stato condannato a sette anni di reclusione per aver picchiato e violentato la moglie, imponendole regole e violenze fisiche inaccettabili. Il tribunale di Varese ha emesso la sentenza martedì 9 luglio, dopo che il pubblico ministero aveva chiesto una pena ancora più pesante, ovvero dodici anni di carcere.

I fatti risalgono al 2021 e si sono verificati a Lavena Ponte Tresa. La coppia si era conosciuta tramite un social network, ma la vita della donna è presto diventata un inferno a causa del comportamento del marito. Quest’ultimo le imponeva di non avere una vita sociale al di fuori di casa e di non lavorare, oltre ad infliggerle violenze fisiche e sessuali.

La vittima ha subito anche due accessi al pronto soccorso a causa delle percosse subite. Grazie all’assistenza legale dell’avvocato Romana Perin, la donna è riuscita a costituirsi parte civile e ottenere un risarcimento di 15mila euro dai giudici.

Questo caso mette in luce l’importanza di combattere la violenza domestica e di proteggere le vittime da abusi e maltrattamenti. La condanna dell’uomo dimostra che la giustizia può e deve intervenire per punire chi commette atti così riprovevoli.

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